Una scelleratezza in comune:

il rapimento di Lucia

venerdì 29 maggio 2009

Don Rodrigo, il signorotto del paese


Don Rodrigo è un personaggio letterario de I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Nasce in una famiglia povera e appare nell'opera ottocentesca di Manzoni come antagonista in quanto si oppone al matrimonio di due umili personaggi quali Renzo e Lucia. Incarna lo specchio del suo tempo, di quel Seicento di cui il Manzoni ci ha lasciato il quadro più vasto, multiforme e completo che sia mai stato fatto. Egli viene descritto indirettamente nel V capitolo dell'opera in cui Padre Cristoforo giunge al suo "palazzotto". Come si può leggere dalla descrizione data dal Manzoni al suo villaggio, costui era un personaggio che viveva nel crimine e la sua malvagità non conosceva limiti. La descrizione del luogo può infatti essere attribuita allo stesso don Rodrigo, che non si faceva scrupoli di commettere ingiustizie. Manzoni omette la descrizione fisica di don Rodrigo ad eccezione di tutti gli altri protagonisti del romanzo, come se gli fosse negato il diritto a essere considerato una persona. Certamente questa punizione è più grave di qualsiasi altra condanna esplicita. Anche gli abitanti sono di pessimo carattere e tutti sono malfattori, cosa che sta a sottolineare la condizione di vita di don Rodrigo, capo di questa organizzazione. Signorotto locale, potente e meschino, mosso dall'orgoglio di casta e dal terrore della superstizione, si trova al centro della macchina narrativa per una scommessa e un capriccio. La sua forza non è reale ma è costituita dai Bravi, che nascondono la sua debolezza. Morirà di peste.

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